“È difficile pensare ad aziende che non dipendano dai team”
(Amy Randel – Professor in the Management department at San Diego State University)
Qualche anno fa, Google ha svolto una serie di ricerche basate sull’analisi dei dati. Grazie allo studio di 200 team, è riuscita a individuare gli elementi che permettono ai gruppi di funzionare.
Quali sono le caratteristiche più diffuse nei team che funzionano bene?
Le persone socializzano anche fuori dall’ufficio? Hanno hobby in comune? Percorsi di studi simili? Stessa indole?
In realtà, questi elementi si ritrovano sia in team riusciti sia in altri meno riusciti. Gli aspetti rilevanti individuati sono questi:
🍏 Sicurezza psicologica (psychological safety): sentirsi sicuri anche nel prendersi dei rischi, nell’esporsi, nel prendere iniziative, nell’interagire con gli altri senza sentirsi insicuri, derisi o imbarazzati.
🍏 Affidabilità (dependability): sapere di poter contare su persone che lavorano nei tempi e che fanno ciò che dicono.
🍏 Struttura e chiarezza (structure & clarity): la chiarezza degli obiettivi, dei ruoli e dei piani (sapere chi fa cosa e per cosa).
🍏 Significato del lavoro (meaning): sentire che ciò che si fa è importante per il team e per il raggiungimento degli obiettivi.
🍏 Impatto del lavoro (impact): sentire che il lavoro svolto ha un valore per tutta l’azienda e che porterà dei benefici o dei miglioramenti.
Tra questi, il punto più significativo è il primo. La sicurezza psicologica è la base degli altri quattro punti.
Secondo Abeer Dubey, Director and People Analytics at Google, i ricavi prodotti da un determinato settore possono variare di quasi il 50% in base al livello di sicurezza psicologica percepito dai membri del team.
La mancanza di questa sicurezza porta a una cosa: al silenzio.
🔴 Si evita di chiedere o di ammettere gli errori per paura di far percepire in modo negativo la propria competenza.
“Non chiedo per non sembrare fuori dal mondo… Non dico niente per non intralciare il lavoro… Non parlo per non passare per rompiscatole.”
Al contrario, percepire questa sicurezza significa sentirsi tranquilli e liberi di agire. Quando una persona si sente sicura, difficilmente cercherà un altro posto di lavoro. Anzi, sarà più predisposta a sperimentare consigli e idee nate dal team.
“L’aspetto sociale dei team è molto importante perché molte volte le persone non sono motivate a lavorare da sole. Vogliono avere l’opportunità di ottenere un impatto positivo sulla vita degli altri.”
(Jasmine Hu – Associate Professor Department of Management and Human Resources)
🔴 Se vi interessa il tema, vi consiglio di seguire Amy C. Edmondson, docente di Leadership and Management alla Harvard Business School.
Avevamo già visto un suo Ted Talk qui: https://t.me/alumedifare/453
Eccone un altro che aiuta a comprendere meglio il tema della sicurezza psicologica:
Building a psychologically safe workplace
È anche l’autrice del libro Organizzazioni senza paura. Creare sicurezza psicologica sul lavoro per imparare, innovare e crescere.
“Dalla pioniera degli studi sulla sicurezza psicologica sul lavoro, al terzo posto nella classifica dei Thinkers50, una guida pratica alla creazione di una cultura organizzativa in cui le persone si sentano libere di proporre le proprie idee, favorendo l’innovazione e la condivisione delle competenze.”
🔴 Per approfondire c’è tantissimo materiale:
Video: Google’s five keys to a successful team
https://slideplayer.com/slide/11485865/
https://rework.withgoogle.com/blog/five-keys-to-a-successful-google-team/